La scuola dell’infanzia si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai 2 anni e mezzo ai 6 anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.

“Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla consapevolezza che il bambino è “persona che apprende” con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazione che lo legano alla famiglia e agli ambiti sociali”.(dalle indicazioni)

Il bambino quindi è posto al centro dell’azione educativa, tenendo conto di tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei. Particolare cura è necessario dedicarla alla formazione della classe come gruppo, alla formazione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione”.(dalle indicazioni).

I bambini giungono alla scuola dell’infanzia con una storia vissuta negli ambienti di vita dagli 0 ai 3 anni, diversi tra loro per stili di vita ( precarietà, fragilità familiari ….).

“La scuola dell’infanzia si presenta come ambiente tipicamente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini” (dalle indicazioni), far sperimentare nuovi linguaggi, scoprire l’esistenza di altri punti di vista. Ecco perché è importante che il bambino si senta accolto, accettato, s’istauri un atteggiamento di fiducia che susciti “lo star bene a scuola”. Risulta molto importante la conoscenza delle persone che operano nella scuola, la costruzione di legami tra bambini e adulti, la memorizzazione delle regole e delle attività di routine (base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni).

È pure fondamentale porre le basi per una collaborazione scuola-famiglia, perché questa andrà a facilitare il processo di separazione dall’adulto (fase molto delicata per i più piccoli) e a consolidare il processo di “distanziamento” e di “socializzazione”.

All’interno della scuola è di grandissima importanza la presenza di insegnanti motivati, attenti alle specificità dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura; attenti alla costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro e ben organizzato. Lo stile educativo degli insegnanti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti.

All’interno della scuola “l’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica:

  • Lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, ben curato, espressione della pedagogia e delle scelte educative di ciascuna scuola. Lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante per i bambini.
  • Il tempo disteso rende possibile al bambino giocare, esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta e nelle quali si esercita a vivere con serenità la propria giornata.” (dalle indicazioni).

Mission